Altre transizioni

Di vie alla transizione ce ne sono tante e ne nascono ogni giorno di nuove. La mia, quella della Transition Towns, segue il metodo Hopkins*, le altre seguono altri percorsi, ma ogni tentativo è importante.

Oggi vi segnalo l’iniziativa RE-IMAGINING CITIES – Urban Design After the Age of Oil che mi ha skypato in mattinata Eric Ezechieli di Natural Step Italia e uno dei promotori del progetto Morbegno 2020 (peraltro anche Morbegno 2020 è un bel progetto di transizione).

Questo per dire che piano piano la consapevolezza dilaga.

RE-IMAGINING CITIES è infatti un simposio internazionale che è stato promosso questo novembre dall’Università della Pensylvania e sponsorizzato dalla Fondazione Rockfeller.

Cito dalla presentazione del simposio:

This ground-breaking symposium has been organized to address the role of urban design in the face of one of the most profound and important challenges facing global society: the need to re-imagine and rethink how cities are designed and organized in a future without the plentiful and abundant oil upon which prosperous urban economies have been built.

Questo rivoluzionario simposio è stato organizzato per orientare il ruolo della progettazione urbana nell’affrontare una delle più profonde e importanti sfide con cui la società globalizzata deve confrontarsi: la necessità di reimmaginare e ripensare la progettazione l’organizzazione delle città in un futuro che non possa più contare sulle grandi quantità di petrolio che sono state alla base delle nostre prosperose economie urbane.

Io credo che il fatto che istituzioni importanti comincino a uscire allo scoperto in modo così chiaro e netto sia di grande aiuto, aiutano a portare i problemi all’attenzione delle persone e dei mezzi di informazione.

Insomma, ogni tanto, una buona notizia.

 

*Per non produrre troppa confusione quando parlo della Transizione proposta da Rob Hopkins e dal movimento delle Transition Towns nato a Totnes uso l’iniziale maiuscola, mentre per le altre uso il termine transizione (con l’iniziale minuscola) in quanto indicatore del processo che le iniziative si prefiggono.

4 Risposte to “Altre transizioni”

  1. Marco Says:

    Fondazione Rockfeller? Non che io sia un complottista assiduo ma… quache dubbio mi sfiora ogni tanto.
    😉

    Sono comunque d’accordo per le transizioni. Credo che ci sia molto fermento su iniziative più o meno simili alla nostra e che sebbene la Transizione abbia una sua organicità socioculturale non vedo perché non integrarsi con le altre iniziative.

  2. Appello: torinesi cercansi « Io e la Transizione Says:

    […] quindi appello a tutti i torinesi che stanno pensando a qualche forma di transizione a ritrovarsi e cominciare a parlarne. Vi segnalo un paio di persone a cui fare […]

  3. Appello: torinesi cercansi « Transition Italia Says:

    […] quindi appello a tutti i torinesi che stanno pensando a qualche forma di transizione a ritrovarsi e cominciare a parlarne. Vi segnalo un paio di persone a cui fare […]

  4. Sta nascendo il MES « Io e la Transizione Says:

    […] Banca Etica e l’idea di fondo mi sembra quella di raccogliere tutte le forze di transizione (si noti la “t” minuscola) del paese per creare un’entità in grado di promuovere e coordinare (io aggiungerei […]

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