Vi raccomando caldamente la lettura di questo contributo (in inglese) del nostro amico Chris Martenson (il creatore del più volte citato The Crash Course in italiano qui) all’ultimo lavoro del Post Carbon Institute, una raccolta che si intitola The post carbon reader.
Chris nel suo intervento spiega in sei semplici punti come lui e la sua famiglia si stanno preparando al futuro in arrivo, ma soprattutto perché vale la pena farlo. Il suo obiettivo è ovviamente la resilienza della sua famiglia e della sua comunità.
Come sempre però, alcune delle sue idee risultano estremamente utili. Mi ha colpito in particolare il suo modo di affrontare un problema tipico di chi decide di rimboccarsi veramente le maniche e di fare qualcosa per aumentare la propria resilienza: quello dell’insufficienza della risposta che è possibile dare.
Insufficiente ma necessaria
Ecco come Chris definisce il tipo di risposta che possiamo praticare nella nostra dimensione personale. È chiaro che anche con un orto, o con i pannelli solari sul tetto, o con la raccolta di acqua piovana, non potremo mai veramente mettere in piedi una protezione totale in caso di crisi pesanti del sistema attuale.
Martenson ritiene però che la vera differenza consiste nel passare da “nessuna risposta” a “sto facendo qualcosa”. Il 3% di autonomia alimentare cambia il nostro scenario dal giorno alla notte e in questo mi trovo assolutamente in sintonia con lui.
Ragionare sulla nostra resilienza familiare e personale è fondamentale, una parte estremamente importante di quella che diventerà la resilienza della comunità, un atteggiamento culturale contagioso e benefico.
Ricordate la regola di emergenza sugli aeroplani: indossa la tua maschera ad ossigeno prima di assistere gli altri passeggeri.
Anche un minimo di resilienza personale, basata su ciò che possiamo fare subito e sulle relazioni con la comunità, ci metterà sicuramente in grado di aiutare gli altri a prepararsi ora e a fornire assistenza in caso di bisogno.
Il mio suggerimento è, leggete questo capitolo e, se non lo state già facendo, cominciate a fare qualcosa per essere più resilienti. Non c’è un tempo giusto per cominciare è qualcosa che dovrebbe fare sempre parte del nostro comune buon senso, ma se proprio volete saperlo, forse i tempi sono maturi. Per prepararsi occorre tempo, come fa notare anche Chris, questo potrebbe essere un momento favorevole da sfruttare.
Più avanti la crisi potrebbe approfondirsi ulteriormente e rendere le cose più difficili e il clima di tensione più acceso. O potremmo avere anche piccole (ma temo effimere) vampate di ripresa economica che potrebbero farci dimenticare un atteggiamento saggio e previdente.
Ora è un buon momento, beh insomma, io lo sto facendo.
Vedete voi…
luglio 11, 2010 alle 11:21 am |
[…] Personal Preparation – By Chris Martenson *** […]
luglio 11, 2010 alle 11:50 am |
Caro Cristiano,
una sintesi chiara ed interessante su ciò che può fare ogni singola persona o famiglia per prepararsi nel migliore dei modi ad un futuro sicuramente diverso dal presente!
Sarebbe importante tradurlo in italiano per i non-anglofoni 🙂 .
A presto.
Massimo
luglio 12, 2010 alle 3:36 pm |
Uhhhhh come sarebbe importante… se vuoi tradurlo tu…
luglio 19, 2010 alle 8:03 am |
[…] la vostra resilienza personale, familiare nella […]
luglio 19, 2010 alle 10:42 am |
[…] la vostra resilienza personale, familiare e nella […]